Il vassoio della Fata e altri oggetti sensibili

Ecco, io volevo fare un post a metà tra “La caffettiera del masochista”, saggio sul design degli oggetti fondamentale per ogni laureato in Scienze della Comunicazione degno di questo titolo, e “La sicurezza degli oggetti” di A.M. Homes, raccolta di racconti minimalisti sull’abbondanza di cose e la carenza di affetti. Poi, come al solito, deraglio dagli obiettivi e faccio come mi viene. E dunque vi racconterò del vassoio della Fata, il più prepotente degli oggetti di casa mia: gode di vita propria, ha una sua essenza totalizzante e una sua personalità sfaccettata. Le sue origini risalgono a 12 anni fa e, per me che periodicamente butto tutto, è un’era geologica. Seguitemi un attimo. Leggi di più

Il mio trip per l’Ucraina grazie a Eurovision

Com’era successo nel 2017, quando poi a Kiev (in Ucraina!) vinse il Portogallo, anche in questo 2021 mi hanno chiamato nella giuria italiana di Eurovision Song Contest: edizione strepitosa in cui hanno vinto i Måneskin (leggi Mòneskin). Voi direte, e chi se ne frega, lo sappiamo già, “Rock never dies”, eccetera eccetera. Ma io ve lo devo proprio raccontare: grazie alla magica eurovisione mi è preso un trip unico per l’Ucraina e gli ucraini. Mi si è aperto un mondo. E quindi, in estrema sintesi, quest’estate voglio andare in vacanza a Odessa. Leggi di più

Come scegliere i libri da leggere: una ricetta

Lo confesso, questa settimana non ho molta voglia di scrivere, preferirei leggere libri per 48 ore di fila. Ho appena finito il primo romanzo di Benedetta Gargano, L’invenzione della felicità (Solferino), che mi ha dato tanta gioia e vorrei proseguire su questa strada, aggiungendo un paio di titoli. Ma la cosa non è affatto semplice. Intanto c’è mio marito che urla dalla cucina: «A tavolaaa, è prontoo!!», poi c’è mia figlia che scalpita per uscire e andare a comprare la sua fornitura settimanale di manga. E io, quando mi mettono fretta, in genere mi blocco. Per fortuna, però, negli anni ho messo a punto un mio metodo personalissimo per scegliere la sequenza con cui alternare i libri da leggere. Se vi interessa, proseguite. Altrimenti per voi, come a Miss Italia, questo post finisce qui. Leggi di più

Il giorno in cui ho scoperto di avere l’età dei datteri

“Ah, signora mia, l’età”. Questa settimana stava andando tutto bene: telelavoro, figlia a scuola, marito che mi porta la colazione a letto e mi dice “Ti amo” senza un perché, amici genovesi che pubblicano libri gialli, vicini di casa milanesi che non salutano. Insomma, la normalità. Mi apprestavo a scrivere un post come gli altri, chessò: “Fauna al supermercato”, “Anomalie zodiacali”, “Dieci motivi per abolire il weekend”. E invece ieri sera è arrivata la telefonata di mio padre. Ma non la solita “Tutto bene, lì?”, la telefonata definitiva. Cioè lui ha preso il cellulare in mano, ha composto il numero e ha aperto così: «Giusy, mi hanno detto che hai 46 anni. Ma com’è possibile? Chiamami più spesso, perché adesso che anche tu sei “grannuzza”, non si sa mai». Ora, non so se vi rendete conto dello choc. Mio padre mi ha appena detto che ho una certa età. Leggi di più

Di quando sono diventata coraggiosa grazie a Biancaneve

Da pochi giorni è partita la campagna mondiale Disney “Noi Principesse Sempre” e io per lavoro ne ho scritto su Tv Sorrisi e Canzoni. Intervistando la cantante Noemi, madrina italiana dell’iniziativa, le ho chiesto: «Ti ricordi qual è stata la prima principessa che ti ha toccato il cuore ?». La sua è stata Ariel, La Sirenetta, che con i suoi gorgheggi ha suscitato in lei la passione per il canto. Mentre me lo raccontava, non ho potuto fare a meno di pensare al mio, di “imprinting” con le principesse. Era il 1980, avevo cinque anni, quando il 19 dicembre, a Palermo, mia madre mi portò a vedere al cinema Biancaneve. Leggi di più