Ho fatto ordine nell’armadietto dei farmaci

Le pulizie di primavera, dette anche pulizie di Pasqua a seconda della sacralità della questione, per quanto mi riguarda entrano di diritto nella classifica delle rotture de coj***  di Rocco Schiavone al grado dieci. Per chi non ha visto la fiction con Marco Giallini ed è rimasto agli Anni 80, direi che quando incombono le pulizie di stagione saliamo a livello DEFCON 1 di WarGames. Pur di non affrontarle,  infatti,  io in genere tergiverso. Poi però comincio dall’incubo degli incubi e il Venerdì Santo porto a termine la missione più traumatica: riordinare l’armadietto dei farmaci. Ecco com’è andata.

Cercavo un’aspirina, mi si è aperto un varco temporale

Disperata perché non sapevo scegliere se iniziare le pulizie di primavera dalle fughe del bagno, dalle tende, o dai ripiani alti con dentro i cristalli fragili lassù sulle ante della cucina, prima ho mangiato mezzo uovo di cioccolato rubato a mia figlia, poi (stremata e cicciona) mi sono detta: dopodomani vengono i suoceri a pranzo, non so cucinare l’agnello, sto covando qualcosa, ho tutti i sintomi, mi scoppia la testa, è emicrania, è Covid, è come minimo un glioma e così via, nel consueto crescendo di noi ipocondriaci.

Insomma, per farvela breve, mi serviva una BANALE  aspirina.

Tragicamente, non mettevo a posto l’armadietto dei farmaci da quando ho fatto scorte di lattoferrina ed eparina a febbraio scorso, ancor prima del primo lockdown. Quindi, di buona lena, mi sono decisa: «Giusy, fatti coraggio, parti da là». Ecco, quel “là” è l’armadietto sopraelevato: quello che sovrasta la lavatrice, quello in cui custodisco l’indispensabile per sedare le mie ansie e dove piazzo il minimo sindacale per ogni piccolo infortunio domestico: cerotti, disinfettanti, estintori, defibrillatori, saturimetri, termometri ascellari al mercurio tossico e misuratori di pressione della Nasa.

Non lo avessi mai fatto… Ho aperto l’armadietto e mi si è aperto un mondo parallelo, un ponte di Einstein-Rosen, un cunicolo spazio-temporale, un wormhole! Ho una capacità di accumulare farmaci scaduti da record dei primati. Ho scovato dei tali reperti, che dovrebbe chiamarmi il direttore di “Archeologia Viva” (esiste ancora in edicola? controllerò) per farmi scrivere un reportage. Al posto dei foglietti illustrativi c’era il papiro, c’era.

Vi agevolo di seguito qualche esempio, cosicché possiate rendervi conto.

  • Ibuprofene d’annata. Ho trovato un Dicloreum Unidie da 136 mg, un cerotto medicale che usai  per un attacco di sciatalgia nel lontano ferragosto del 2008 (ottima annata di sfighe, non a caso iniziò pure la crisi dell’editoria e io lo sentivo nelle ossa e nei nervi). Secondo me, se lo apro, ha la muffa come il gorgonzola.
  • Ghiaccio secco uroniano.  Ho rinvenuto una confezione di 2 buste di Prontex Quick Cold, il ghiaccio secco, risalenti probabilmente a quando mi sbucciai il ginocchio ai tempi dell’asilo. Praticamente la prima era glaciale, quella Uroniana, avvenuta tra 2,4 e 2,1 miliardi di anni fa, all’inizio dell’eone Proterozoico.
  • Memento Moment. Chissà che fine ha fatto Molly, quella delle capsule molli. Secondo me è passata a miglior vita. Comunque la morte di Molly e migliore della mia vita attuale, che quando ho bisogno di un analgesico ho sempre una o due confezioni di Moment rigorosamente scadute. Mi accingo subito a smaltire un esemplare del 2018 e uno del 2017.
  • “Cogli il Flurbiprofene!” diventerà sinonimo di “Cogli l’attimo!”. Io, che in sindrome premestruale ho la tosse stizzosa, non faccio in tempo a comprarlo che, in un fiat, si “sgasa”. Sto buttando un Froben Gola scaduto a dicembre 2020 e un Teva scaduto a gennaio 2021. Ho deciso che ora mi succhio una Borocillina preventiva, così «de botto, senza senso» (cit.), come investimento.
  • Cortisone vintage. Potrei mettere su Ebay un tubetto di Elocon 0,1% crema (per gli amici mometasone furoato) usato per una dermatite da stress per l’esame di Semiotica (ahi, Greimas!) quando avevo vent’anni ed eravamo ancora nel Secolo Breve. Giuro: del 1995. Cioè, Giorgia vinceva Sanremo con Come saprei e io non avevo ancora la cellulite! Lo tengo per ricordo.
  • What’s Triamcinolone? Io mi ricordavo di Trimalcione, il personaggio del Satyricon di Petronio, quello che fa diventare un “favo” (quello del miele, come dire oro) tutto ciò che tocca. So ‘na fava, invece, di questo Aftab, 25 microgrammi di “Triamcinolone acetodine”, compresse buccali mucoadesive testè scadute (marzo 2021) e acquistate non so da chi, né quando e nemmeno perché. Idem dicasi per l’Alovex protezione attiva, gel da 8 ml, scaduto a febbraio. Mai sofferto di afte in vita mia, un mistero.
  • Monuril & Lasonil. Come Totò e Peppino, mimì e cocò, flic e floc, Cip e Ciop. La vera tragedia è questa: sono scaduti pure loro, da circa un lustro. Per me che sono miope (e mi procuro spesso dei lividi sbattendo negli spigoli che non vedo) e soggetta a cistiti frequenti, sono farmaci salvavita. Sento l’ansia salire, perché considero fosfomicina e sale di lisina al pari di lievito di birra e farina, da tenere in dispensa per i momenti di estrema difficoltà. Meno male che (almeno) il Gentalyn c’è.

Dopo quest’accurata disamina che sta per farmi esalare l’ultimo respiro, sono legittimata a interrompere le pulizie di Pasqua per correre in farmacia a fare rifornimento. Nel frattempo, cari amici miei, voi a che punto siete? Quali cadaveri nascondete nell’armadietto dei farmaci?
Avete le garze di Tutankhamon? Vi iniettate gli analgesici con la siringa di Pan? Ingollate il Buscopan di Indiana Jones? E, come soluzione fisiologica, usate anche voi le lacrime della Madonna di Siracusa?

Vi sblocco un ultimo ricordo: MERCUROCROMO.

Vi siete commossi? Benone, scrivetemi dunque nei commenti tutti i vostri strabilianti ritrovamenti.
Oh, io comunque scambio Betadine del Millennium Bug con Aulin formula originale del 1985 per la mia collezione.

Comments

Milvia
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Io il mercurocromo l’ho tuttora!!!! Insieme al Vick’s sono quelle cose che non devono mancare mai, mia madre con quest’ultimo oltre ad avermi iniziata a patire tremendamente il solletico, perché me lo dava dal petto al collo, mi ha sempre fatto credere che con quello passava tuuutto (con tre U, come diceva lei) tanto che, crescendo, l’ho persino utilizzato per i funghi ai piedi di mio figlio (ed ha anche funzionato!).
A casa mia lo scorso lockdown c’è stata una diatriba. Seria.
Siccome un pomeriggio di noia feci il tuo stesso
lavoro di oggi e mi accorsi della molteplicità di farmaci scaduti, cominciai a sclerare di brutto.
La colpa, come sempre, la feci ricadere sul povero Marian, come quando scadono gli yogurt ed io sbraito, minaccio di non comprarne più e quantifico lo spreco e allora lui il giorno dopo li mangia (per non sentire la rottura di balle, ad oltranza) .
In quel caso i protagonisti furono i fermenti lattici. Scaduti da 3 mesi!
“cavolo, con cosa costano! Belin! Eh! “
E così, alé, per 16 giorni al mattino caffè e Lactoflorene! Un furadantin scaduto 6 mesi prima l’ho preso io, un pomeriggio, così… Che non si sa mai…
Poi ho trovato 3 supposte (scadute) di Tachipirina 1000….
” Aehm…. Marian, sai che la Tachipirina va bene anche per il mal di testa? Tu che hai sempre l’emicrania….”
Non mi ha risposto.
Mi ha solo trucidata con lo sguardo.
E io, mesta e a orecchie basse, ho gettato la Tachipirina…

Giusy
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Non bisogna gettare nulla o quasi. La preparazione H, per esempio, può essere utile come crema super idratante. <3

Marta
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Il mio grande classico tra i farmaci scaduti è il clenil per aerosol. Curandoci i figli, dal 2009 ne compro una confezione ad ogni gita fuoriporta, purché di almeno una notte. Il risultato sono varie confezioni tutte scadute, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra. Ovviamente, appena ne butto uno, via a comprarne almeno un’altra! Che vita…

Giusy
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Ora che mi ci fai pensare… dov’è finito l’affare dell’aerosol?

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